sabato, Marzo 25, 2023
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Maltrattamento: non tutti gli animali sono uguali

Quali sono le norme del codice penale e cosa prevedono

Nel caso di maltrattamento non tutti gli animali sono uguali. Vediamo cosa prevedono le norme del codice penale e quali sono le sanzioni previste.

In tema di maltrattamento di animali i punti di riferimento normativo sono l’art. 544 bis e ter ed il secondo comma dell’art 727 del codice penale.⁣

⁣Il primo, “uccisione di animali”, stabilisce che: ⁣
“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. ⁣
Cosa significa? Ve lo dico in parole spicciole senza scomodare il giuridichese????⁣
L’uccisione può essere sia compiuta con un atto dall’autore, es. tizio prende una pistola e uccide un cane, oppure tizio uccide un cane perché lo lascia senza cibo, senza acque, senza cure.⁣

La Giurisprudenza ha stabilito che il “proprietario” abbia il ruolo di custode rispetto all’animale e, quindi, un obbligo di garanzia.⁣
⁣

L’art. 544 ter del codice penale stabilisce che: ⁣
“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro”. ⁣
La domanda che ci si può porre è : nella previsione di questo articolo rientrano solo gli animali da compagnia? Si e no.⁣

La Giurisprudenza ha stabilito che per tutti gli altri animali valgono le disposizioni speciali, ossia se un maiale viene pungolato con una scarica elettrica va bene perché è la normativa che lo consente ????, e quindi, non è considerato maltrattamento, ma se lo stesso suino viene percosso, senza necessità, ma chi lo stabilisce quando si tratti o meno di necessità non è dato sapere, allora si può configurare il reato di maltrattamento di cui all’articolo 544 ter.⁣

L’articolo 727 c.p stabilisce che: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze“.Da questa brevissima analisi possiamo desumere facilmente che ciò che manca non è la previsione normativa e che il problema non è la determinazione della sanzione ma la mancanza dei controlli e della percezione dei comportamenti di maltrattamento nei confronti degli animali come antisociali.

L’ulteriore problema, anzi direi il problema per eccellenza,  è la distinzione tra animali ai fini dell’applicabilità di queste norme.

 

⁣

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